“Velluto e Magie Notturne: I Segreti Svelati del Mondo Felino”

Nelle quiete ombre che precedono l’alba, mentre il mondo dei mortali giace immerso nei sogni, si consumano epopee minuscule, avventure silenziose. Il protagonista di questi racconti notturni? Il gatto, quell’essere di velluto che con movimenti fluidi e misurati trasforma ogni angolo oscuro in un palcoscenico di misteri antichi.

Avete mai osservato un gatto nelle prime o ultime luci del giorno? C’è qualcosa di ipnotico, quasi magico, nel modo in cui si muove, come un sospiro del vento che per un attimo prende forma, colore e vita. Ma cosa fa esattamente il nostro amico felino quando, sfruttando la sua natura notturna, si allontana dalle luci della nostra casa e si inoltra nel regno della notte?

Fin dall’antico Egitto, dove erano venerati come divinità e custodi dell’aldilà, i gatti sono stati oggetto di fascino e superstizione. Bastet, dea dalla testa leonina, signora della casa e protettrice della famiglia, ci ricorda quanto il gatto fosse centrale in quelle culture millenarie. Può darsi che, in quegli errabondi giri notturni, i nostri felini moderni rievochino inconsciamente quel passato regale e misterioso?

Un aneddoto curioso ci viene dalla Francia del XVII secolo, dove si diceva che i gatti neri fossero stregoni travestiti o alleati delle streghe. Ma chi potrebbe credere che questi eleganti, sebbene enigmatici, creature fossero portatori di sfortuna? In essi si cela piuttosto un sortilegio di grazia e bellezza misteriosa, un incantesimo che dona serenità e segreta compagnia.

E le loro prodezze notturne? Chi non è rimasto incantato ascoltando il suono di piccoli passi sul tetto, un fruscio tra le foglie, o il delicato tintinnio di un campanellino allontanarsi nel buio? Il gatto esplora, caccia, gioca e, forse, sogna. Studi recenti suggeriscono che i gatti domestici, pur adattandosi ai ritmi del nucleo familiare, conservano quel legame profondo con il selvatico. Sotto il manto della notte, il loro lato più istintivo e selvaggio emerge, libero da ogni costrizione.

E mentre ritornano dai loro giri misteriosi, con quella andatura soave e silenziosa che sembra sfiorare appena il suolo, che storie portano con sé, quali segreti si annidano tra le loro vibrisse?

Forse, nella loro discrezione, i gatti sono i custodi di quella parte di mondo che noi umani abbiamo dimenticato o, forse, mai realmente conosciuto. Ogni loro movimento è un piccolo incantesimo, ogni loro sguardo una porta aperta su universi sconosciuti. In loro vive un sortilegio antico, un sapere che attraversa i secoli.

Non c’è da stupirsi, quindi, che tanti poeti e scrittori abbiano visto nei gatti un musa ispiratrice. Da Baudelaire a Colette, da Hemingway a Jorge Luis Borges, tutti hanno riconosciuto nei gatti un quid pluris, un mistero che sfida la nostra comprensione razionale.

Quindi, la prossima volta che il vostro gatto rientra dal suo giro notturno, date un’occhiata ai suoi occhi scintillanti. Chissà quali meraviglie ha osservato, quali arcane verità conosce. E forse, solo forse, sotto il morbido battito delle sue palpebre, egli sogna quegli antichi deserti sotto stelle dimenticate, dove una volta camminavano gli dei.

By Il gattone mangione

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